Ruoli chiave nel governo Monti. Ruoli chiava in quello Berlusconi.
Donne
November 17th, 2011 — aforismi
Colpo di stato
November 13th, 2011 — Democracy, Informazione, Robadappazzi
Colpo di stato in Italia, ma per oggi va bene…?
Cerco un bagno
October 24th, 2011 — Democracy, Informazione, Robadappazzi
Cerco un bagno, cosi’ si puo’ riassumere il congresso di Scilipoti. Meraviglioso servizio del TG3.
http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-02a463ab-9c69-4b38-8dd2-5a5085f3cbcc-tg3.html
Se sei racchia e fai schifo, te ne stai a casa.
September 23rd, 2011 — Democracy, Informazione, Robadappazzi, Segnalazioni, aforismi
Schietta e diretta questa arrivista (che comunque e’ una puttana) racconta una realta’ rivoltante.
Invalicabile?
September 23rd, 2011 — Scienza
E’ possibile scrivere una frase del genere anche in un articolo divulgativo di scienza?
(La) scoperta (che i neutrini viaggino a velocita’ piu’ elevate di quella della luce, ndr) sarebbe rivoluzionaria e in grado di sconvolgere la fisica perché Albert Einstein aveva stabilito per la luce un limite invalicabile: 300 mila chilometri al secondo. E su di esso aveva fondato le sue teorie, in particolare la teoria della relatività speciale, per spiegare la natura dell’universo.”
Einstein aveva stabilito? E chi e’ madre natura? Era certamente un grande, ma e’ quello che si osservava in natura che spinse Einstein a postulare (ovvero introdurre un dogma fino ad allora impensabile) nella sua teoria che la velocita’ della luce fosse invalicabile. Data questa premessa il grande fisico derivo’ la teoria della relativita’. Poi la teoria provo’ essere in grado di predirre e spiegare molti effetti misurati sperimentalmente.
Il mondo come lo conosciamo non ubbidisce alla teoria della relativita’ in quanto tale ma e’ la teoria della relativita’ che e’ in grado di descrivere molti aspetti del mondo che ci circonda.
Comunque il resto dell’articolo non e’ che sia scritto molto meglio. E’ scritto come una specie di poliziesco che getta un sacco di incertezze su tutto.
Meglio dedicarsi a questo articolo che senza fanfare e misteri e fumi spiega come stiano le cose.
Comunque se questa scoperta fosse vera sarebbe una vera rivoluzione!
Sei anni
April 17th, 2011 — Life, Ricordi
Hey, oggi sono esattamente 6 anni che vivo in Olanda!
Arrivai di domenica, come oggi. Ho un ricordo vivido del giorno: partenza da Firenze con l’aereo delle 7:30. Presi il treno da Schiphol a Leiden, lo stoptrein che si ferma a Hoofdorp e Nieuw Vennep. Carico di valigie (senza ruote),mi venne a prendere Juanito alla stazione. Senza bici. Faticata.
Mi ospitava lui per i primi giorni. A pranzo andammo ad un bar con terrazzo all’aperto. C’era il sole –non lasciatevi ingannare dai luoghi comuni la primavera olandese e’ molto bella, soleggiata e asciutta– e c’erano anche Luciano e Federica ed un loro amico. Forse pero’ Juanito non c’era a pranzo.
Poi Juanito mi porto’ a vedere la casa che avevo affittato via internet. Da fuori, perche’ non avevo ancora firmato e ricevuto le chiavi. L’avrei fatto il giorno seguente. Era una casa, un terratetto con un bel giardinetto, in centro, con tanto bambu’, un rododendro, un’altra pianta che fa dei bei fiori di cui non mi ricordo il nome e un melo. Una casa che ci ha ospitato per quasi 5 anni. Una casa con del carattere, alle volte un caratteraccio. Sembrava, come diceva Guy, la casa delle vacanze.
Mi ricordo che l’avevo affittata con poco piu’ che la cucina e i pavimenti –perche’ qui i pavimenti se li portano via quando traslocano. Aveva un salone molto grande, 7 per 7 piastrellato con le piastrelle del 1700, con il soffitto molto alto, tanto che ci stava un mezzanino alto almeno un metro e venti. Al piano di sopra la camera da letto, nel sottotetto, con una moquette terribilmente gialla, un armadio a muro ed un ulteriore, irraggiungibile mezzanino. A mezza scala un bagno enorme con vasca da bagno e doccia, una rarita’ in una terra dove la terra che c’e’ va rubata al mare.
Era enorme questa casa. Viverci da solo, specialmente all’inizio era difficile e per questo indugiai a casa di Juanito per una settimana. Tanto lui poi stava sempre da Nuria. Cominciai a renderla abitabile, pulendola a fondo –non vi immaginate quanta polvere si era depositata nei mesi in cui era stata sfitta, o forse ve l’immaginate benissimo pensando a casa vostra. Comunque poi alla fine ci andai a vivere, probabilmente presi il coraggio a due mani quel giorno che non riuscendo a dormire perche’ ero nervoso essendo consapevole che ci sarei dovuto andare a vivere, andai a fare le pulizie alle 6 del mattino.
Mi ricordo che feci lentamente amicizia con la casa. Dapprima mi limitai a dormire nel salone, quello 7×7, che aveva una specie di panca dove avevo messo qualche lenzuolo per ammorbidire il legno. Poi cominciai a prendere confidenza e mi spostai sul mezzanino; sempre pero’ accompagnato dalla mia fedele radio multibanda che mi segue tuttora. Poi alla fine riuscii a prendere pieno possesso anche della camera da letto. Silvia sarebbe arrivata da li’ ad un paio di settimane e dovevo ancora comprare un letto e dei materassi, i mobili, le sedie, un tavolo, la lavatrice, le pentole, i piatti, i bicchieri e una bicicletta, anzi due.
In un colpo di fortuna, doppio guardandolo a posteriori, comprai tavolo, lavatrice ed una libreria da una ragazza che stava andandosene, pagando veramente poco. La lavatrice andava portata in cima alle scale e Juanito mi dette una mano. Beh, fu un bel lavoro riuscire ad arrivare in cima a quella specie di scala a chiocciola, con una lavatrice in mano. Fortunatamente era da 3.5kg di carico. Fortunatamente lo era, perche’ senno’ non sarebbe passata dalla porta del bagno che era irrimediabilmente 3 cm piu’ stretta di tutte le lavatrici normali. Sai che bello scoprirlo di fronte al bagno?
Poi arrivo’ Silvia e feci appena in tempo a ricevere e montare il letto prima che arrivasse. Ok, mancavano sempre le coperte che erano in arrivo con una spedizione dall’Italia, ma questa e’ un’altra storia.
Sallusti
February 7th, 2011 — Democracy, Informazione
Berlusconi e Bossi “hanno voluto [...] ribadire il loro diritto a decidere in un Paese dove governare è impresa disperata a meno che non si voglia sottostare agli ordini di altri poteri, dal capo dello Stato ai magistrati, dai sindacati ai mezzi di informazione.
Governare non significa comandare o imperare. La prima regola della democrazia e’ che esiste la separazione dei poteri proprio per evitare la deriva autocratica. Chi glielo insegna a Sallusti?
Continua rendendoci sempre piu’ manifesto di ignorare il suddetto cardine dell’ordinamento democratico:
Poteri (i succitati capo dello Stato, magistrati, sindacati, mezzi di informazione, ndr) che hanno un filo rosso comune: essere ex, neo o post comunisti. Cioè parte di una sinistra che non accetta la prima regola di una democrazia: per cinque anni è legittimato a governare chi vince le elezioni. Questo proprio non gli entra in testa, vogliono comandare anche quando perdono.
Per 5 anni, gli italiani decidono di dare la propria rappresentanza in parlamento, non certo decidono che a comandare sia chicchessia e che, in ogni caso, questi non sia soggetto alla legge. Comunque riappare la confusione governare/comandare.
Segue un elenco di domande retoriche tra le quali spicca, per ignoranza dell’argomento del proponente il
Perché non porre il problema che se uno passa all’opposizione deve lasciare libero il posto nelle commissioni parlamentari che occupava in quanto maggioranza?
Forse perche’ c’e’ l’articolo 67 della costituzione? Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.
Segue finale scoppiettante da campagna elettorale: “più federalismo e meno tasse, cioè più libertà”.
Amen
A lavorare!
December 7th, 2010 — Uncategorized
Perché?
October 26th, 2010 — Informazione
Questa sera, appena tornato dal lavoro, mentre i tifosi del Bayern sciamavano in direzione arena, stavo ascoltando un TG ed ho carpito una frase di Vittorio Feltri (sì, quello de Il Giornale): “Lo scandalo è che la RAI abbia 13.000 dipendenti.” Giovedì l’avevo sentito dire da Belpietro (sì, quello della fotocopia ciclostilata de Il Giornale). La mia domanda è: “Perché?” Ma, lo sappiamo, un TG che si rispetti non contiene domande, solo risposte.
“Perché?” Non lo so. Ma ho fatto una piccola ricerca tra le TV pubbliche europee. Alcuni dati sono vecchi di un paio d’anni, ma danno un’idea della situazione. Fonte: WikiPedia.
Television Española, S.A (Spagna)
Dipendenti: 9.008 (solo TV)
Canali TV: 7
France Télévisions (Francia)
Dipendenti: 11.400 (solo TV)
Canali TV: 5
ARD (Germania)
Dipendenti: 23.000 (TV e radio)
Canali TV: 8
British Broadcasting Corporation (Regno Unito)
Dipendenti: 23.000 (TV e radio)
Canali TV: 8
Radiotelevisione Italiana (Italia)
Dipendenti: 13.000 (secondo Feltri, 11.700 nel 2008, TV e radio)
Canali TV: 13 (secondo la pubblicità del digitale terrestre)
Meglio senza l’Italia
October 25th, 2010 — Robadappazzi
Non sono il primo a scriverlo ma l’ho subito pensato: “la Fiat starebbe meglio senza l’Italia” ecco la poutanade di Sergio Marchionne (un mix tra puttanata e boutade).
Ganzo, il Sergio. La Fiat e’ quella che e’ grazie al contributo di tutti gli italiani, che per anni hanno pagato la cassa integrazione, le agevolazioni eccetera a quella “grande” fabbrica. Se lo stato non l’avesse favorita con tutti i mezzi ora non sarebbe dov’e’. Se poi la posizione non gli piace, tant’e'!
Forse per tutti sarebbe stato meglio che non ci fosse stata la fabbrica d’automobili in Italia e avremmo avuto un sistema di trasporti ferroviari migliore (??).