Con gli avvenimenti dell’ultimo periodo circa le presentazioni delle liste elettorali che poi non sono state ammesse per evidenti irregolarita’, avevo cominciato a scrivere al presidente della Repubblica. Ecco la bozza:
Gentile Presidente Napolitano,
sono un italiano residente all’estero che assiste basito alle vicende della gestione della cosa pubblica italiana. Come me sono basiti i piu’ degli interlocutori con i quali mi confronto giornalmente, che non si riescono a capacitare di alcune notizie che arrivano dal “bel paese”.
Ultima tra queste e’ la questione della presentazione delle liste elettorali che ha preso una piega a dir poco sconcertante. Come diceva Gaber, “liberta’ e’ partecipazione” e la democrazia e’ anche rispetto delle regole che sono condivise dai cittadini. Presentare le liste elettorali dei rappresentanti dei cittadini non e’ una questione formale bensi’ sostanziale. La verifica del rispetto delle regole formali, burocratiche e anche sostanziali, non spetta a me bensi’ alla magistratura la quale ha sancito che alcune liste che si sono presentate non l’hanno fatte nei tempi e/o modi prestabiliti.
Beh e’ chiaro da che parte stia… comunque ho appreso che il presidente ha risposto a due cittadini che hanno preso carta e penna e gli hanno scritto, facendosi portatori delle 2 cause contrapposte: la mia e quella di “non negateci il diritto di voto al PDL, non sarebbe democratico”.
Sappiamo gia’ che il presidente ha gia’ firmato il decreto legge e quindi le mie sono parole al vento (anche prima lo sarebbero state, ma ora a maggior ragione), comunque tra le altre cose il presidente ci fa sapere:
Erano in gioco due interessi o “beni” entrambi meritevoli di tutela: il rispetto delle norme e delle procedure previste dalla legge e il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi. [...]
la “soluzione politica”, ovvero l’intesa tra gli schieramenti politici, avrebbe pur sempre dovuto tradursi in soluzione normativa, in un provvedimento legislativo che intervenisse tempestivamente per consentire lo svolgimento delle elezioni regionali con la piena partecipazione dei principali contendenti. [...]
Diversamente dalla bozza di decreto prospettatami dal Governo in un teso incontro giovedì sera, il testo successivamente elaborato dal Ministero dell’interno e dalla Presidenza del consiglio dei ministri non ha presentato a mio avviso evidenti vizi di incostituzionalità.
Ora mi chiedo: secondo voi i due beni sono davvero equiparabili?
Cosa c’entra il garantire “il diritto dei cittadini di scegliere col voto tra programmi e schieramenti alternativi” col riammettere quelle liste che non hanno rispettato le regole per presentarsi?
Mi chiedo inoltre quanto sia affidabile l’avviso del Presidente Napolitano nell’evidenziare vizi di incostituzionalita’ quando abbiamo gia’ potuto vedere che, sempre non ravvisando vizi di incostituzionalita’, ha firmato il Lodo Alfano, successivamente cassato dai giudici costituzionali.
Insomma, mi pare che al solito i potenti prevarichino e “chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato”…
PS Leggendola tutta la risposta di Napolitano e’ davvero sconcertante nel suo contenuto.
UPDATE:
A chiosa di quanto detto vi suggerisco l’acuto commento di Marco Travaglio:
UPDATE 2
Ecco invece cosa scrive Piero Ricca.
4 comments ↓
Io invece vi segnalo questo
http://www.youtube.com/watch?v=UJzKsE7b9oc
Comunque l’”acuto” commento di Travaglio fa venire due coglioni che te li raccomando… tutti a butta’ merda sul poero Napolitano…
C’è niente da fare ragazzi miei, a chi piace Berlusconi, piace anche per questo: perché lui può fottersene delle regole, e del resto ci sta fottendo da 20 anni.
Vero e’ che io Travaglio lo sento a mo’ di radio, mentre sono in altre faccende affaccendato (riempire la lavastoviglie et similia); certo ascoltarlo alla “TV” mi risulterebbe altrettanto palloso!
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