In questa puntata ci occupiamo della valutazione delle responsabilita’ rispetto all’irruzione nella scuola Diaz (di cui abbiamo parlato qui, qui e qui). Vi lascio inoltre delle note piuttosto lunghe e, spero, sufficientemente informative; purtoppo pero’ svelano molte delle cose di cui si parla nella puntata, quindi a voi la scelta!
La musica di sottofondo e’ un blues (in mi maggiore) suonato da Edo con la sua nuova Manne Ventura, e la canzone con cui chiudiamo e’ Io ci saro’ del nostro amico Alessandro Gherardi.
Rubriche e Segnalazioni:
Il podcast del mese: Sproloquiocast, l’ottimo podcast di Liartes.
Un fork di SieeGiueeAccaso: la lettura integrale di Edo e Silvia del Decamerone; a coloro che manderanno una email a sieegiueeaccaso @ gmail.com chiedendolo, saremo felici di inviare un bel CD con la nostra lettura integrale di tutta la prima giornata del Decamerone.
La sentenza si presenta a doppia velocita’: da una parte condanna tutti i poliziotti di cui e’ stato possibile dimostrare l’entrata nella scuola Diaz (ovvero i 13 appartenenti al VII nucleo sperimentale della I squadra mobile di Roma) , sebbene non vi sia prova che ognuno abbia materialmente compiuto le violenze sugli occupanti la scuola in base al seguente ragionamento. “Gli imputati pertanto, che, entrati nell’edificio durante il periodo in cui le violenze vennero poste in essere, ebbero la possibilità di rendersi conto di quanto stava accadendo, vanno ritenuti responsabili in concorso tra loro del reato di lesioni in danno di tutte le vittime di tali violenze, senza alcuna distinzione tra i fatti cui avevano assistito direttamente e quelli avvenuti in altre parti della scuola, dato che sia l’accordo di cui si è detto sia il loro comportamento omissivo valsero certamente a rinforzare il proposito criminoso e ad agevolare il comportamento violento di tutti coloro che operavano all’interno della Diaz.
Non appare infine superfluo osservare che quanto sin qui esposto rende di scarso rilievo accertare se le violenze siano state poste in essere esclusivamente o principalmente dagli appartenenti al VII Nucleo ovvero ad altri reparti.”
Rincarando la dose, il giudice afferma che:
“Non appare superfluo sottolineare che anche i singoli agenti non in posizione di comando avevano lo stesso obbligo di impedire la commissione di reati e comunque di denunciarli, cosicché non intervenendo in alcun modo contribuivano anch’essi, sebbene certamente in misura assai inferiore, a rafforzare il proposito criminoso degli operatori che stavano ponendo in essere le violenze.
A maggior ragione dunque coloro che con responsabilità di comando avessero assistito anche solo ad alcune delle violenze poste in essere dagli agenti, avrebbero dovuto necessariamente essere ben consapevoli che il loro comportamento omissivo non solo consentiva la prosecuzione delle violenze, ma confermando la validità dell’accordo di non denunciare gli eccessi di violenza posti in essere dai loro sottoposti, ne rafforzava la convinzione dell’impunità e di conseguenza il proposito criminoso.”
Ed inoltre:
“Non si dimentichi che l’obbligo generale di denuncia dei reati, gravante su tutti i pubblici ufficiali, non è limitato ai reati commessi da operatori sotto il loro comando.
Deve dunque ritenersi che proprio tale accordo e quindi la convinzione dell’impunità da parte degli agenti del VII Nucleo abbia determinatoe comunque certamente contribuito al diffondersi delle violenze, sia da parte loro sia da parte degli altri operatori entrati nell’edificio, i quali, per il forte rancore sino allora represso, sospinti, come già osservato, da un effetto attrattivo e da suggestione e fidando che anche le loro azioni sarebbero rimaste impunite, davanocosì libero sfogo all’istinto, superando ogni remora morale e legale.
Il fatto che gli imputati appartenenti al VII Nucleo, per di più nelle loro posizioni di comando, fossero presenti ai vari piani della scuola, mentre gli operatori sia del loro sia di altri reparti ponevano in essere le violenze, e non intervenissero per impedirle, valeva certamente a riaffermare l’esistenza e la validità del citato accordo e a rafforzare quindi in tutti tali operatori la convinzione dell’impunità ed il proposito criminoso.”
Questo ragionamento, valido per tutti i “picchiatori” non e’ pero’ stato ritenuto valido dal giudice per condannare l’alta gerarchia della polizia, presente non nella scuola ma antistante la scuola. Nessuno di coloro che erano appena fuori dalla Diaz-Pertini s’e’ accorto di nulla? Perche’ nessuno delle alte gerarchie ha denunciato le violenze? D’altronde nella scuola saranno entrati a “messa in sicurezza” effettuata. Non e’ questo un comportamento che possa convincere, addirittura a posteriori e non a priori, che i superiori non avrebbero (e non hanno) denunciato gli eccessi di violenza posti in essere dai loro sottoposti, rafforzandone la convinzione dell’impunità?
L’unico alto in grado per cui si sia ritenuto valido questo ragionamento e’ il Dr. Vincenzo Canterini, autore del primo ridicolo rapporto al prefetto:
“L’omissione da parte del dr. Canterini, nella sua prima relazione di servizio, di qualsiasi accenno a tali violenze, delle quali, come meglio si dirà in seguito, non poteva non essersi reso conto, ed il fatto che il dr. Fournier a sua volta non abbia neppure pensato di denunciare quanto lo aveva successivamente portato a dire che la situazione richiamava alla mente una “macelleria messicana???, giustificando sostanzialmente tale suo comportamento con l’impossibilità nei servizi di ordine pubblico di denunciare gli operatori che ponevano in essere violenze e con la necessità di tutelare l’onore dell’istituzione di cui fa parte, costituiscono ulteriori precise conferme della sussistenza di una sorta di accordo, tacito o anche espresso, in proposito.”
Allora esiste questo accordo per coprirsi a vicenda, pare di capire; ma ecco che per la questione delle molotov e delle prove false, che servono a pieno titolo a coprire gli operatori che ponevano in essere violenze fornendo loro una parvenza di giustificazione, il giudice afferma:
“La prima ipotesi e cioè l’esistenza di un vero e proprio complotto organizzato in precedenza anche con la creazione di prove false è già stata più sopra esaminata e respinta [...]la seconda presupporrebbe che tutti i funzionari presenti al c.d. “colloquio??? nel cortile, per di più come già si è osservatoappartenenti a diversi servizi, si fossero immediatamente accordati in proposito, con tutti i rischi che ciò poteva comportare, anche tenuto conto del numero delle persone al corrente del fatto e della difficoltà di tenere nascosta la vera provenienza delle bottiglie in questione.“
Come a dire che tra carabinieri, polizia e quant’altro questa gente non parla la stessa lingua e non si capisce; questo e’ terreno fertile per battute e barzellette sui carabinieri, se solo in tutta questa vicenda ci fosse qualcosa su cui ridere.
Segue l’elenco completo degli imputati con relativa qualifica e condanna, se presente:
Luperi Giovanni dirigente e vicedirettore Ucigos responsabile DIGOS.
Gratteri Francesco dirigente superiore e direttore Servizio Centrale Operativo
Caldarozzi Gilberto primo dirigente, vice direttore del Servizio Centrale Operativo
Mortola Spartaco primo dirigente, dirigente della Digos della Questura di Genova,
Dominici Nando primo dirigente, dirigente della Squadra Mobile della Questura di Genova,
Ferri Filippo vice questore aggiunto, dirigente della Squadra Mobile della Questura di La Spezia, aggregato alla Questura di Genova,
Ciccimarra Fabio, vice questore aggiunto, in servizio presso la Squadra Mobile di Napoli, aggregato alla Questura di Genova,
Di Bernardini Massimiliano, vice questore aggiunto in servizio presso la Squadra Mobile di Roma, aggregato alla Questura di Genova;
Di Sarro Carlo, vice Questore aggiunto in servizio presso la Digos della Questura di Genova
Mazzoni Massimo, ispettore capo in servizio presso il Servizio Centrale Operativo;
Di Novi Davide, ispettore superiore della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di La Spezia, aggregato alla Questura di Genova
Cerchi Renzo, sovrintendente della Polizia di Stato in servizio presso la Squadra Mobile della Questura di La Spezia, aggregato alla Questura di Genova
Canterini Vincenzo comandante VII nucleo I reparto mobile di Roma 4 anni
FOURNIER Michelangelo 2 anni
BASILI Fabrizio 3 anni
TUCCI Ciro 3 anni
LUCARONI Carlo 3 anni
ZACCARIA Emiliano 3 anni
CENNI Angelo 3 anni
LEDOTI Fabrizio 3 anni
STRANIERI Pietro 3 anni
COMPAGNONE Vincenzo 3 anni
NUCERA Massimo
Panzieri Maurizio ispettore capo VII nucleo I reparto mobile
Troiani Pietro vice questore aggiunto 3 anni
Burgio Michele assistente polizia di stato 2 anni 6 mesi
Gava Salvatore Commissario capo della Polizia di Stato
Fabbrocini Alfredo Commissario della Polizia di Stato
Ogni promessa e’ un debito, ed eccomi a saldare: andando in treno, mi sono letto le motivazioni della sentenza Diaz, quasi tutta, e con Mau ed Enzino abbiamo fatto una (due) puntata del podcast. Per ora ecco la prima parte da Siee Giuee Accaso:
In questa puntata Edo s’è letto gran parte delle motivazioni della sentenza per i fatti della Diaz, di cui ci siamo occupati nelle scorse puntate (qui e qui) e tenta di farne un riassunto. In questa puntata ci occuperemo della ricostruzione dei fatti.
Deve dunque riconoscersi che la perquisizione venne disposta in presenza dei presupposti di legge. Ciò che invece avvenne non solo al di fuori di ogni regola e di ogni previsione normativa ma anche di ogni principio di umanità e di rispetto delle persone è quanto accadde all’interno della Diaz Pertini. Ed invero, anche qualora le forze dell’ordine fossero state fondatamente certe che all’interno dell’istituto si trovassero esclusivamente appartenenti al black block o comunque pericolosi terroristi, non sarebbero state per nulla autorizzate, neanche in tale ipotesi, a porre in essere le violenze descritte dalle vittime e a picchiare indiscriminatamente tutti coloro che vi si trovavano, qualora questi non avessero posto in essere atti violenti nei loro confronti.
[...] Quanto avvenuto in tutti i piani dell’edificio scolastico con numerosi feriti, di cui diversi anche gravi, tale da indurre lo stesso imputato Fournier a paragonare la situazione ad una “macelleria messicana???, appare di notevole gravità sia sotto il profilo umano sia sotto quello legale. In uno stato di diritto non è invero accettabile che proprio coloro che dovrebbero essere i tutori dell’ordine e della legalità pongano in essere azioni lesive di tale entità, anche se in situazioni di particolare stress.
La caduta del governo Prodi, quasi un anno fa, ha fatto slittare la data del referendum elettorale che si potrà svolgere a partire dal 15 aprile 2009. Adesso leggo che si sta discutendo di quando tenerlo e apparentemente, data la concomitanza delle elezioni europee e comunali, si svolgerà a giugno.
Ho anche sentito che Calderoli intenderebbe fare svolgere il referendum il 14 giugno in modo che si terranno 3 tornate elettorali in 3 domeniche consecutive: comunali+europee, referendum e poi il secondo turno delle comunali. Il tutto costerebbe all’erario ben 400 milioni di euro, e puntando sull’affaticamento dell’elettorato, potrebbe costare il quorum al referendum; referendum che evidentemente questa classe politica non vuole affrontare.
Vi propongo l’intervista a Giovanni Guzzetta del comitato promotore del referendum fatta da Caterpillar.
Dopo alcune ricerche l’ho trovata, eccola qui: diaz-motivi-sentenza. Anche qui chilometri d’inchiostro. Ad una prima scorsa le parti interessanti stanno tra pag 241-263 e 310-322. Tenete conto che gran parte delle pagine contengono le citazioni dagli interrogatori.
I mutui a tasso variabile si sono dimostrati un pessimo affare per i cittadini che li hanno contratti. Ci hanno fatto capire che avevano messo in moto il sistema della rinegoziazione del mutuo per venirci incontro.
In realta’ ascoltando Rockcast Italia (verso la fine) sono venuto a conoscenza dell’esistenza di un’altra forma di aggiornamento delle rate del mutuo chiamata surrogazione.
In pratica cosa succede? Non ti piace il tuo mutuo? La rata e’ troppo alta e non riesci a pagarla? La rinegoziazione te la mette un po’ nel didietro? La surrogazione ti permette di andare da un’altra banca e chiederle di comprare il tuo mutuo dalla prima banca e stipulare un nuovo contratto di mutuo con te a nuove condizioni.
Faccio un esempio per essere chiaro e cristallino: Edo ha un mutuo con la banca X. Edo va dalla banca Y e dice: ho un mutuo da estinguere in 30 anni di 100kEUR presso la banca X. Voglio trasferire quel mutuo da voi perche’ le condizioni da loro (10% di interesse) non mi stanno bene. La banca Y allora dice a Edo: mmm ok facciamo cosi’ ti facciamo un mutuo con l’8% di interesse a 30 anni di 100kEUR, ti piace?
Si, mi piace! Firmato!
A questo punto la banca Y estingue il mutuo alla banca X (100kEUR senza interessi, ma questo passaggio non mi e’ chiaro) e lo stesso mutuo, senza bisogno di notari et similia, che Edo aveva presso la banca X con il 10% di interesse s’e’ trasformato in un mutuo con la banca Y all’8% di interesse.
L’esempio e’ totalmente a carattere esplicativo e serve da pura rappresentazione, gli eventi e i personaggi sono di fantasia e non si riferiscono a eventi realmente accaduti.
Sembra vada di moda scrivere su Gaza, e forse a ragion veduta dopo tanti giorni di “guerra”. Sebbene fondamentalmente siamo manichei e abbiamo bisogno di trovare i buoni e i cattivi, forse in questo conflitto non ce ne sono: ci sono tanti stronzi e una maggioranza di vittime inermi.
Comunque volevo proporvi alcune letture:
questo pezzo sul blog di Daniele Luttazzi, che mi ha fatto scoprire il seguente
L’altra mattina ho ascoltato alla BBC un’intervista all’ambasciatore Israeliano a New York. L’intervistatore, inglese, aveva sempre la seconda o terza domanda pronta, ma il tono delle risposte dell’ambasciatore mi ha lasciato quanto meno esterrefatto. Ve la riporto a memoria.
L’ambasciatore sosteneva che questo attacco nella striscia di Gaza (0.5×40 km^2, se non vado errato) e’ stato fatto per far cessare i lanci di razzi sulla popolazione civile israeliana che vive attorno al confine con Gaza. I cittadini israeliani soffrono, per questa continua minaccia nei loro confronti, di PTSD (post traumatic stress disorder) e comunque ne va della loro vita dato che negli ultimi 8 anni sono morti, scusate l’approssimazione, una dozzina di israeliani. Al che l’intervistatore ha detto: ma negli ultimi otto giorni a Gaza sono morte 1300 persone! (36000 volte di piu’) Non le sembra che la reazione sia sproporzionata?
Sempre a parlare dei morti palestinesi, non vi curate mai dei morti israeliani, ha risposto seccato l’ambasciatore. Inoltre Hamas usa scudi umani. Al che il giornalista della BBC ha replicato che ci sono stati feriti d’arma da fuoco tra bambini nelle scuole (anche in quella dell’UN) e non da schrapnel.
Personalmente non penso che ci possa essere nessuna buona motivazione per degli atti del genere, da messuna delle due parti. Ma qui mi sembra che il gioco sia quello del gatto contro il topo.
Sono uscite le motivazioni della sentenza Bolzaneto. Me ne sono accorto solo ora. Se vi venisse voglia di leggerle, sono 451 pagine, ma la parte interessante –direi– comincia a pagina 315.
Camminando a Firenze durante queste vacanze di Natale, passando davanti all’edicola che e’ al porcellino, ho visto esposto una pubblicazione tutta nera con delle bande tricolori. Mi sono avvicinato ed ho potuto constatare che si trattava, nientepopodimeno che del calendario 2009 del DVCE! A lato c’erano anche altre pubblicazioni dello stesso tenore, oltretutto con dei gadgets di dubbio gusto — a proposito del gusto dei gadget delle pubblicazioni in edicola si puo’ discutere ampiamente.
Parlo con la giornalaia dimostrandomi decisamente incredulo e chiedendomi in cosa stia il reato di apologia del fascismo. La giornalaia fa da avvocato del diavolo e dice che sono pubblicazioni di carattere storico: Mussolini e’ un simbolo un po’ come lo e’ Che Guevara. Secondo me non c’entra nulla, dato che il “caro” DVCE e’ stato dittatore in Italia, ci ha portato in guerra con i nazisti, ha promulgato le leggi razziali e ha lasciato l’Italia e gli italiani in uno stato di guerra civile; Che Guevara e’ certamente un simbolo di certa lotta “comunista”.
Comunque, se questo non fosse sufficiente, guardate cosa certi nostri rappresentanti in parlamento vanno proponendo: PDL N. 1360. Propongono “l’istituzione dell’«Ordine del Tricolore»” che “deve essere considerata un atto dovuto, da parte del nostro Paese, verso tutti coloro che, oltre sessanta anni fa, impugnarono le armi e operarono una scelta di schieramento convinti della «bontà» della loro lotta per la rinascita della Patria. [...] S’intende proponendo l’istituzione di questo Ordine [...] riconoscere, con animo oramai pacificato, la pari dignità di una partecipazione al conflitto avvenuta in uno dei momenti più drammatici e difficili da interpretare della storia d’Italia; nello smarrimento generale, anche per omissioni di responsabilità ad ogni livello istituzionale, molti combattenti, giovani o meno giovani, cresciuti nella temperie culturale guerriera e «imperiale» del ventennio, ritennero onorevole la scelta a difesa del regime, ferito e languente.”
Vi propongo un video sui partigiani ed un recente podcast della BBC su Cuba ed in qualche modo la figura di Che Guevara.
Il sistema finanziario si sta disintegrando sotto i nostri occhi, alcune banche sono fallite, altre lo stanno per fare, altre ancora stanno tremando e con loro i risparmiatori e i politici di tutto il mondo, mentre tutto è aumentato, il pane, la benzina, le rate del mutuo…
Chi o cosa ci sta rovinando la vita? E’ solo colpa di alcuni istituti…