Entries Tagged 'Democracy' ↓

Parità

Oggi vado a votare, mi consegnano le schede elettorali, la matita, vada nella 1.

Fucsia e azzurra, sono aperte in tutta la loro bellezza, le guardo per capire prima di farmi prendere dalla foga democratica, vedo simboli e linee: si può esprimere la preferenza (lo sapevo)! Conto le linee e penso che forse si può esprimere più di una preferenza.

Esco dal gabbiotto, vado dal presidente, “per le comunali posso esprimere più di una preferenza?” “Si, per le comunali fino a 2, ma deve rispettare la parità di genere: devono essere un uomo e una donna.”

Come? Voto per il comune di Vaglia, conosco 2 candidati (maschi) e non li posso votare? Io devo rispettare la parità di genere? Io? Che senso ha? Se proprio proprio, non dovrebbero essere le liste quelle in cui si rispetta la parità di genere? E nemmeno in tutti i candidati, a mio modo di vedere, magari solo i posti in cima, quelli i cui si passa anche senza che sia stata espressa la preferenza.

Comunque, torno nel gabbiotto e poi penso, come si chiamava quella? Il nome lo so, ma il cognome… riesco, “scusi presidente posso controllare sui tabelloni dei candidati?” … “Si, visto che non c’è nessuno, ma lasci qui il lapis!” (qui significa 3 metri più indietro del cartellone, nella stessa stanza.) Torno nel gabbiotto, nervoso scrivo i nomi che rimangono per poco nella mia memoria a brevissimo termine.

O vediamo.

Ritardo: almeno 1 milione cinquecentosettantaseimila ottocento minuti

C’era una volta un bel paese dove la crisi non esisteva. Ad un certo punto pero’ negli ultimi 3 anni:
2010) governo berlusconi 2010 settembre, inciampa sulla rendicontazione
a fine novembre con la scissione di Fini si finisce che non si sa se ha la fiducia del parlamento
allora Napolitano (deo gratias, si fa per dire) dice “non votiamo ora, votiamo fra un mese dopo la finanziaria”. Cosi’ B. si compra Razzi, Scilipoti e frega Fini.
E si passa un altro anno a vivacchiare, la crisi non esiste, ristoranti pieni, non si trovano biglietti aerei…. e boiate del genere.
2011) Ci si libera di B. in modo antidemocratico con un colpo di stato istituzionale, per mettere al governo qualcuno che faccia qualcosa visto che la crisi si e’ materializzata in tutta la sua virulenza da un giorno all’altro.
Va su Monti che potrebbe fare tutto, visto che i partiti sono al minimo di rispettabilita’
e voterebbero tutto pur di rimettere i conti in ordine e pulirsi la coscienza ed infatti, tra le altre votano la reintroduzione dell’ICI con un altro nome, la (sacrosanta) riforma delle pensioni (ma creando gli esodati senza accorgersene). Pero’ Monti, trincerandosi dietro a problemi di fiducia, non di autostima, evita di toccare tutti i poteri forti e le storture del nostro sistema democratico, quindi a parte nuove tasse la formula e’ la solita.

2012) dopo un anno di silenzio, schermati da Monti, i partiti sono schiacciati dal peso delle leggi sbagliate (pensioni) che hanno votato e prendono la palla al balzo per fare una campagna elettorale scoppiettante promettendo ricchi premi ai coglioni… E cosi’ che in una meravigliosa campagna elettorale B, rientra nell’agone politico dopo l’espulsione da parte di Napolitano e riprende in volata il PD che entrato nell’ultimo giro vincente si autoazzoppa lasciando alla guida un membro della nomenclatura che negli ultimi 20 anni ha raggiunto i risultati che sono sotto gli occhi di tutti e facendo di tutto per eliminare il concorrente che incarna quasi magicamente molte anime del popolo elettore, Renzi: e’ di centro-destra (ex DC), e’ di centro-sinistra (e’ del PD), e’ pure antipolitico (il rottamatore).

2013) Si decide per l’usato sicuro ed infatti l’usato sicuro li porta di sicuro ad una clamorosa disfatta elettorale; mentre vincenti sono gli altri 2 Grullo e B. Purtroppo il primo mi delude clamorosamente non mantenendo il ruolo, che ha avuto fino ad allora, di garante della qualita’ (??) dei candidati, ma controlla i rappresentanti a bacchetta. (Si veda per esempio il post allucinante sulla legge Bossi-Fini in occasione della tragedia di Lampedusa quando i rappresentanti M5S osano usare il proprio cervello). Per quel che riguarda B. non sono necessarie parole. Il perdente Bersani intende fare un governo con B (http://www.ciwati.it/2013/11/14/non-ci-abbiamo-provato-sul-serio/), perche’ di Grullo non si fida. E cosi’ si fa un quattr’e quattr’otto un governo di larghe intese, senza nessun programma, a parte togliere l’odiata IMU.

Si comincia a lavorare alacremente a posticipare tutte le decisioni finche’ come un fulmine a ciel sereno (in realta’ c’erano nuvoloni nerissimi da tempo) giunge una condanna definitiva per B. Questo cambia tutto. Dopo 5 mesi di ulteriori procrastinazioni si giunge all’elezione del nuovo segretario del PD a cui concorrono in finale i 2 originari rottamatori e tal Gianni Cuperlo cavallo della segreteria.
In sostanza in 3 anni abbiamo bruciato almeno 3 buone occasioni per riformare la classe politica (sono ottimista): Monti, primarie PD 2012, M5S.
Ora, Renzi e’ stato eletto, non e’ che mi aspetto che faccia tutto lui: a Firenze ha fatto tante cose e tante altre no. Non e’ il bengodi, ma un pregio non trascurabile l’ha avuto: ha scardinato le linee di potere che da decenni erano in mano ad una classe politica ignava ed incapace. Speriamo che questa volta non sia troppo tardi.

Esentasse

In questa campagna elettorale che altro non è che un grottesco dejà vù, vi racconto una storia. Voi fateci quello che volete.

Correva l’anno 1574 e gli spagnoli dominavano le terre d’Olanda. Durante la cosiddetta guerra degli 80 anni le provincie dei Paesi Bassi combatterono per la propria indipendenza. Tra queste, la città di Leiden, dove secoli dopo ho vissuto per 7 anni, fu assediata a lungo dai dominatori e gli abitanti furono costretti a rifugiarsi in un fortino costruito su di una piccola collina artificiale. Resistendo strenuamente riuscirono a liberarsi il 3 ottobre 1574 grazie all’intervento di Willem van Oranje, leader dell’insurrezione contro gli spagnoli.

Come premio per la loro forza e tenacia, e anche per aver scelto di annettersi al suo regno, Willem chiese agli abitanti di Leiden se volessero che non imponesse loro tasse per 10 anni oppure che fondasse a Leiden una università.

Fu così che nel 1575 fu fondata l’università di Leiden, la più antica d’Olanda. La fondazione dell’università fece di Leiden un attivo centro culturale e divenne traino per l’economia: per esempio nacquero le prime tipografie dove si stampavano libri grazie alla recente invenzione di Guttemberg. E ancora oggi, dopo oltre 430 anni, l’università occupa un posto primario nell’economia della città e dell’area limitrofa.

Pensate quanto sarebbe stato diverso questo racconto (e la realtà) nel caso che gli abitanti di Leiden avessero scelto di vivere esentasse per 10 anni.

Colpo di stato

Colpo di stato in Italia, ma per oggi va bene…?

Cerco un bagno

Cerco un bagno, cosi’ si puo’ riassumere il congresso di Scilipoti. Meraviglioso servizio del TG3.

http://www.rai.tv/dl/RaiTV/programmi/media/ContentItem-02a463ab-9c69-4b38-8dd2-5a5085f3cbcc-tg3.html

Se sei racchia e fai schifo, te ne stai a casa.

Schietta e diretta questa arrivista (che comunque e’ una puttana) racconta una realta’ rivoltante.

Sallusti

Sallusti:

Ber­lusconi e Bossi “hanno voluto [...] riba­dire il loro diritto a deci­dere ­in un Paese dove go­vernare è impresa dispe­rata a meno che non si voglia sottostare agli or­dini di altri poteri, dal ca­po dello Stato ai magi­­strati, dai sindacati ai mezzi di informazione.

Governare non significa comandare o imperare. La prima regola della democrazia e’ che esiste la separazione dei poteri proprio per evitare la deriva autocratica. Chi glielo insegna a Sallusti?

Continua rendendoci sempre piu’ manifesto di ignorare il suddetto cardine dell’ordinamento democratico:

Poteri (i succitati ca­po dello Stato, magi­­strati, sindacati, mezzi di informazione, ndr) che hanno un filo rosso comune: essere ex, neo o post comuni­sti. Cioè parte di una sini­stra che non accetta la prima regola di una de­mocrazia: per cinque an­ni è legittimato a gover­nare chi vince le elezio­ni. Questo proprio non gli entra in testa, voglio­no comandare anche quando perdono.

Per 5 anni, gli italiani decidono di dare la propria rappresentanza in parlamento, non certo decidono che a comandare sia chicchessia e che, in ogni caso, questi non sia soggetto alla legge. Comunque riappare la confusione governare/comandare.

Segue un elenco di domande retoriche tra le quali spicca, per ignoranza dell’argomento del proponente il

Perché non porre il problema che se uno passa all’op­posizione deve lasciare libero il posto nelle com­missioni parlamentari che occupava in quanto maggioranza?

Forse perche’ c’e’ l’articolo 67 della costituzione? Ogni membro del Parlamento rappresenta la Nazione ed esercita le sue funzioni senza vincolo di mandato.

Segue finale scoppiettante da campagna elettorale: “più fe­deralismo e meno tasse, cioè più libertà”.

Amen

Processo Diaz - parte 5

Parleremo della sentenza di appello del processo per l’irruzione della polizia
nella scuola Diaz, sentenza che ha messo nero su bianco l’ovvio: l’operazione
e’ stata un assurdo massacro e che a posteriori si e’ tentato di salvare
l’immagine della polizia giustificando l’ingiustificabile producendo false
prove e cosi’ via. Parleremo anche brevemente di fisica e di LHC.

Direttamente dalla sentenza di appello:

CANTERINI Vincenzo per il reato di falso in continuazione con le lesioni gravi di cui al capo H), nella misura di anni cinque di reclusione;
BASILI Fabrizio, TUCCI Ciro, LUCARONI Carlo, ZACCARIA Emiliano, CENNI Angelo, LEDOTI Fabrizio, STRANIERI Pietro, COMPAGNONE Vincenzo, per i reati di lesioni gravi di cui al capo H) nella misura di anni quattro di reclusione ciascuno;
TROIANI Pietro per i reati di falso e quelli di cui al capo P) uniti dal vincolo della continuazione in anni tre e mesi nove di reclusione;
DICHIARA
GRATTERI Francesco e LUPERI Giovanni colpevoli del reato loro ascritto al capo A), e condanna ciascuno alla pena di anni quattro di reclusione;
DICHIARA
CALDAROZZI Gilberto, MORTOLA Spartaco, DOMINICI Nando, FERRI Filippo, CICCIMARRA Fabio, DI SARRO Carlo, MAZZONI Massimo, DI NOVI Davide, CERCHI Renzo colpevoli del reato loro ascritto al capo C), e DI BERNARDINI Massimiliano colpevole del reato ascrittogli al capo 1), e condanna ciascuno alla pena di anni tre e mesi otto di reclusione;
DICHIARA
NUCERA Massimo colpevole del reato ascrittogli al capo I), e PANZIERI Maurizio colpevole del reato ascrittogli al capo M), e condanna ciascuno alla pena di anni tre e mesi otto di reclusione;
DICHIARA
GAVA Salvatore colpevole del reato di falso contestatogli, e lo condanna alla pena di anni tre e mesi otto di reclusione.
.-.-.-.-.
Visto l’art. 29 c.p.
DICHIARA
GRATTERI Francesco, LUPERI Giovanni, CALDAROZZI Gilberto, MORTOLA Spartaco, DOMINICI Nando, FERRI Filippo, CICCIMARRA Fabio, DI SARRO Carlo, MAZZONI Massimo, DI NOVI Davide, CERCHI Renzo, DI BERNARDINI Massimiliano, NUCERA Massimo, PANZIERI Maurizio, GAVA Salvatore, CANTERINI Vincenzo, BASILI Fabrizio, TUCCI Ciro, LUCARONI Carlo, ZACCARIA Emiliano, CENNI Angelo, LEDOTI Fabrizio, STRANIERI Pietro, COMPAGNONE Vincenzo e TROIANI Pietro interdetti per anni cinque dai pubblici uffici.
Condanna tutti i predetti imputati al pagamento delle spese processuali del presente grado di giudizio, e GRATTERI Francesco, LUPERI Giovanni, CALDAROZZI Gilberto, MORTOLA Spartaco, DOMINICI Nando, FERRI Filippo, CICCIMARRA Fabio, DI SARRO Carlo, MAZZONI Massimo, DI NOVI Davide, CERCHI Renzo, DI BERNARDINI Massimiliano, NUCERA Massimo, PANZIERI Maurizio, GAVA Salvatore al pagamento anche delle spese di giudizio di primo grado.
Vista la legge 241/2006 dichiara condonate nella misura di anni 3 di reclusione le pene inflitte.
Visti gli artt. 538 e segg. c.p.p.
CONDANNA
GRATTERI Francesco, LUPERI Giovanni CALDAROZZI Gilberto, MORTOLA Spartaco, DOMINICI Nando, FERRI Filippo, CICCIMARRA Fabio, DI SARRO Carlo, MAZZONI Massimo, DI NOVI Davide, CERCHI Renzo, DI BERNARDINI Massimiliano, NUCERA Massimo, PANZIERI Maurizio, GAVA Salvatore, CANTERINI Vincenzo e TROIANI Pietro in solido con il responsabile civile Ministero dell’Interno, a risarcire i danni conseguenti ai reati di falso, di calunnia, arresto illegale, e GAVA Salvatore anche per i reati di cui ai capi S), T) ed U) in favore delle parti civili che si sono costituite in relazione alle predette imputazioni, ponendo le provvisionali determinate dal primo giudice a carico solidale di tutti i predetti.
Condanna altresì GAVA Salvatore in solido con il responsabile civile Ministero dell’Interno a risarcire in danni causati all’ASSOCIAZIONE GIURISTI DEMOCRATICI di Genova, da liquidarsi in separato giudizio;
conferma le statuizioni civili della impugnata sentenza relative ai capi H) e Z1.

Approfondimenti:

I link alla puntata (45 min) in ogg/vorbis (20.8 Mb) o mp3 (36.8 Mb) oppure ascoltatelo online

Speculari

No al bavaglio